venerdì 26 giugno 2015

700Km di sorrisi in bici per i disabili

Napoli-Bologna in bicicletta per realizzare parchi-giochi per bambini disabili.
Quando una story-telling serve a concretizzare un’idea socialmente utile.



Abbiamo avuto la notizia che un nostro socio, Livio Caldore (informatico di professione e ciclista per passione) intende percorrere Napoli-Bologna in bici e in solitaria, per un progetto di raccolta fondi destinati alla realizzazione di parchi giochi “inclusivi” (ossia dotati di giochi utilizzabili anche da bambini portatori di varie forme di disabilità) nelle città di Napoli e Bologna.

In effetti si tratta di un progetto che riprende l’iniziativa “700Km di sorrisi”, un’idea di Annamaria Cecaro, madre di due bambini autistici, che ha percorso il tratto Bologna-Napoli tra il 15 e il 22 giugno per sensibilizzare sulla mancanza di spazi e giochi pubblici specifici per bambini portatori di disabilità.

700Km di sorrisi è un’operazione di crowdfunding (raccolta fondi, per intenderci) che ha avuto il patrocinio del Comune di Bologna (diffondendo la notizia sui propri canali) anche se è a Napoli che esiste già una delibera per l’adeguamento dei giochi nei parchi. La raccolta fondi per Annamaria Cecaro continua ma Livio Caldore sta per iniziare.

Di 700Km di sorrisi ci sarà quindi una versione reloaded, la “passeggiata di ritorno” di Livio che percorrerà le strade da Napoli a Bologna in cinque giorni, dal 7 (partenza nella mattinata da Piazza Plebiscito, dove Annamaria passerà il testimone) all’11 luglio (arrivo nel pomeriggio a Piazza Grande; prevista la presenza di Annamaria e del Sindaco di Bologna). Per rilanciare l’iniziativa di Annamaria, per una colletta fino all’ultimo euro. Si tratta di raggiungere la cifra di almeno 5.000,00 euro!

La solitaria in bici di Livio Caldore sarà caratterizzata da una costante documentazione fotografica e video che verrà postata sui social network. La sua bici è dotata di Action Camera, fotocamera ed altre tecnologie che lo terranno costantemente connesso alla rete, tra cui un tracker GPS che mostrerà su Internet la sua posizione in tempo reale. Ogni consiglio che qualcuno vorrà dargli per rendere più visibile l’impresa, per sensibilizzare al meglio le persone che incontrerà durante la sua pedalata è dovuto affinché nessun bambino sia escluso in un parco di Bologna e di Napoli.

“Ovviamente stenderò un diario del viaggio, corredato da molte
foto e video. Mi piacerebbe ricevere idee e suggerimenti, oltre soprattutto al vostro coinvolgimento per la diffusione quanto più ampia possibile del progetto. Abbiamo bisogno di fondi, dal singolo euro dato "brevi manu" (ma certificato da foto e dichiarazione pubblica), ad un più interessante bonifico, fino alla presenza di uno o più sponsor che potrebbero fare del bene, ricevendo un po' di visibilità”.
- Livio Caldore -

Per sostenere 700 Km di sorrisi basta collegarsi al sito.

Per sostenere l’impresa di Livio Caldore anche con 1,00 euro fermandolo per le strade tra Napoli e Bologna, basta mettersi in contatto con lui:

Twitter: @LivioCaldore
E-Mail: 700km@ruotelibere.orgSito web: 700Km ruote libere

mercoledì 24 giugno 2015

NAPOLI IN PANORAMICA

Napoli offre punti di vista eccezionali per poterla fotografare in tutta la sua estensione.
Ecco alcune foto di panoramiche mozzafiato.



La fotografia panoramica analogica

Nell’era della fotografia analogica, per realizzare una foto panoramica che coprisse almeno 180° del campo visivo, il procedimento era tutto manuale e complesso.
Panoramica dal Molo San Vincenzo © Marco Maraviglia
Occorreva pazienza, precisione, esperienza oltre che treppiede con livella a bolla e fotocamera.
In camera oscura si doveva stare attenti a raggiungere la stessa gradazione di contrasto per ogni foglio emulsionato, l’esposizione sotto l’ingranditore doveva essere identica per ogni fotogramma, l’agitazione delle vasche che contenevano lo sviluppo a base di metolo ed idrochinone doveva essere identica. Per ogni stampa da eseguire.
Altrimenti, avvicinando poi le foto tra di loro (una volta asciugate) per comporre l’unica panoramica, le giunzioni potevano mostrare toni di grigio o di colore che non coincidevano tra una foto e la successiva.
Tutte le stampe ottenute si montavano poi l’una accanto all’altra con dello scotch o con del biadesivo su un supporto e si fissava l’intero montaggio su una parete per poi realizzare un unico scatto fotografico: la panoramica finale in un unico fotogramma.


Foto panoramiche con il digitale

Panoramica dalla Torre del Palasciano © Marco Maraviglia
Oggi con la fotografia digitale le cose sono cambiate. Chiunque, anche con uno smartphone, può realizzare una panoramica. Non esiste più il problema della corrispondenza di colore tra uno scatto e l’altro perché i dispositivi consentono di fondere automaticamente le singole foto per rendere una panoramica. Che sia l’app di uno smartphone o la funzione photomerge del Photoshop o altra applicazione.
E non c’è nemmeno più bisogno di un treppiede o della livella a bolla: in postproduzione possiamo riallineare l’orizzonte e fare le dovute correzioni prospettiche.


Punti di vista

Panoramica da San Martino © Massimo Vicinanza
Napoli offre diversi punti di vista per realizzare panoramiche da mozzare il fiato.
Dal molo San Vincenzo (non sempre accessibile) è possibile fare una ripresa dal lato mare riprendendo tutta la collina di Posillipo fino al Vesuvio coprendo anche 360°.
Dalla Torre del Palasciano a Capodimonte è invece possibile coprire tutto il campo che va dal Vesuvio, riprendendo il Palazzo Fuga (l’ex Albergo dei Poveri), alla collina del Vomero con il Castel S. Elmo.
Panoramica dall'Eremo dei Camaldoli © Fabio Alemagna
(dettagli licenza per l'uso di questa foto)
Dalla stessa collina di San Martino è possibile abbracciare l’intero Golfo con la collinetta di Pizzofalcone bella in vista.
Suggestivo è il punto di vista dall’Eremo dei Camaldoli che abbraccia il paesaggio dal Vesuvio fino all’intera zona flegrea comprendendo Nisida e le isole di Capri, Ischia e Procida.


Il panorama di Napoli più lungo del mondo

E poi c’è un altro panorama che sto qui a proporvi. Surreale, metafisico, di ispirazione escheriana, inesistente, falso, sorprendentemente bugiardo. È Metamorfosi Reloaded, che è il panorama di Napoli più lungo del mondo proprio perché ricreato completamente in postproduzione con diverse immagini di archivio su Napoli. Un fotomontaggio digitale la cui stampa finale misura oltre 8m di lunghezza e circa 30cm di altezza.

Metamorfosi Reloaded, il panorama di Napoli più lungo del mondo © Marco Maraviglia

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domenica 21 giugno 2015

Un ricordo per Settimio Garritano

A quasi un anno dalla mostra fotografica People di Settimio Garritano, organizzata da Photo Polis al Palazzo Civico delle Arti di Agropoli (SA), pubblichiamo il testo della presentazione del catalogo della mostra, scritto da Massimo Vicinanza.


“Ecco… ecco, ora la luce è quella giusta”… uno sguardo rapido alla scena, tempo, diaframma e click!

Uno scorcio della mostra fotografica di Settimio Garritano al
Palazzo Civico delle Arti di Agropoli (SA)
(1 agosto 2014-15 settembre 2014)
Settimio, tutti lo conoscevano con il suo nome di battesimo, scattava sempre col cuore e con la luce. Nella sua mente c’era poco spazio per megapixel e programmi di post produzione. Non certo per mancanza di curiosità verso le nuove tecnologie quanto, piuttosto, per il rifiuto di dover modificare il suo rapporto con la vita. Infatti, sebbene negli ultimi anni avesse ceduto anche lui al digitale, l’informatica e affini erano argomenti che lo rendevano incredibilmente nervoso.

Di vecchia scuola “analogica”, Settimio raccontava storie di ogni genere scrivendole con la macchina fotografica; ma soprattutto riusciva con abilità a svelare l’animo più intimo delle persone. Lo faceva con quella leggerezza che appartiene solo a chi è consapevole delle proprie capacità ed è padrone del mezzo.

Doti come l’indole e il carattere, e anche la tecnica acquisita con l’esperienza, sono stati di sicuro elementi essenziali per la sua carriera professionale, però il suo asso nella manica era l’intuito, alimentato da una sconfinata curiosità per il mondo e arricchito dall’abilità di cogliere l’istante unico con la luce adeguata.

Le sue fotografie rientrano fra quelle dei grandi autori, che si riconoscono e che restano impresse nella memoria anche se osservate per pochi secondi, così, di sfuggita. A volte capitava che fossero sgranate, sfocate, mosse e molto spesso soggette alla limitata capacità di registrazione che differenzia la vecchia pellicola dai moderni supporti digitali. Ma erano sempre fotografie e non illustrazioni.

Quelli di Settimio sono gli scatti che ogni fotografo vorrebbe fare: foto “giuste”, come amava dire, perché giusta deve essere la luce che illumina l’attimo che non si ripeterà più.

Ci ha legato un’amicizia di lunga data e negli ultimi anni siamo stati molto vicini anche professionalmente. Non si arrabbierà se dico che da buon “artigiano” era diffidente e non rivelava mai a nessuno i “segreti” del mestiere. D’altra parte la sua generosità nei rapporti umani era dirompente, sempre sincera e senza altri fini.

Da Settimio ho imparato molto, non tanto di tecnica fotografica ma del modo di porsi rispetto agli eventi e alla gente. Il nostro è stato un rapporto di reciproco scambio e ci siamo spesso aiutati a vicenda, però oggi, a giochi fatti, gli sono irrimediabilmente rimasto in debito.


© Massimo Vicinanza

Catalogo della mostra ancora disponibile qui.