mercoledì 22 ottobre 2014

Instagram: i miei primi 10 giorni e quello che credo di aver capito

Brevi considerazioni sull'utilizzo di Instagram nella comunicazione pubblica.

Possiedo il “mobile” dal 1994, da quando si pagava 500mila lire il contratto TACS della SIP da poco trasformata in Telecom e poi le telefonate (costosissime all'epoca) venivano addebitate sulla bolletta del telefono fisso.

Da allora ad oggi ho posseduto tre cellulari e da poco mi sono convertito allo smartphone. È il 4° cellulare in 20 anni. Acquistato per necessità. Leggere e rispondere alle mail quando sei fuori studio è comodità ed efficienza professionale. Inviare in real time una foto sulla pagina Facebook di un evento che hai organizzato fa parte di quel marketing all now che può sempre servire per tenere vivo il proprio brand.

Avere l’archivio dei progetti e documenti principali sempre in tasca, come avere una pen drive senza limiti di giga e che possono essere condivisi con connessione Bluetooth su altri computer è utile.
Insomma, un occhio alle nuove tecnologie va sempre dato.

Mondo Instagram!
Instagram, sotto certi aspetti, è una social-app eccezionale e non nascondo che più volte al giorno vado a sbirciare, sulla sua schermata generale, quel simpatico "mosaico partecipato" di fotine.
È un mondo colorato, grafico, interpersonale.
Sono immagini guarda e getta, like and go, smile and contact. Immagini post-it. Dove sembra quasi una gara a chi posta la foto più colorata, più insolita, più intima.

Sì, ci sono cascato anch’io. Affascinato dai geroglifici del 21° secolo, dai pittogrammi universali e quadrati, ho iniziato a smanettare per capire le eventuali utilità di questa app.

workshop Instagram
Comunicare emozioni con Instagram
Instagram è una social-app che invade la rete con immagini che riescono a comunicare senza parole.
Si tratta di immagini emozionali. Se le cogli, se le comprendi è perché in esse vi sono segni che fanno parte del tuo vissuto o del tuo immaginario. Segni che riflettono desideri e bisogni consci ed inconsci nei quali ci si riconosce.

È un gioco per tanti ma utilizzato in termini di marketing, è una risorsa per altri: un modo originale per comunicare il proprio brand. Un modo per farsi pubblicità senza ricorrere (solo) a grossi budget, per realizzare manifesti e spot pubblicitari.

Su questo intrattenitore vi sono aziende che non fanno pubblicità nel senso più stretto del termine. Le fotine non contengono headline, promise, consumer benefit, pay-off ecc. ecc. ma emozioni, attimi di bellezza quotidiana, sussurri amichevoli, seduzioni. Immagini che si osservano come se ci giungessero da un amico, rendendoci partecipi alla vita aziendale di chi le inserisce.

Ho visto un selfie di gruppo del CDA di una nota azienda di scarpe; ho trovato l’immagine di due fighette in Vespa sotto la torre Eiffel con un grappolo di palloncini colorati e c’era il link di una casa d’abbigliamento. Ho visto cose che…

Siamo nell’era del marketing emozionale, marketing esperienziale, della pubblicità virale, quella fatta di sensazioni prodotte da occasioni interpersonali a colpi di tweet, like, video virali come quelli dell’Ice Bucket Challenge e quant’altro.

Come usare Instagram?
Immaginate il gestore di un locale che ha da poco aperto e non ha un euro da destinare alla pubblicità per comunicare l'inizio della propria attività.
Si arma di smartphone, si scarica l’app di Instagram e si fa un profilo specificando l’indirizzo del locale.
Poi inizia a riprendere i dettagli degli ambienti del locale, i piatti che cucina, selfie all’alba appena apre la bottega, i clienti simpatici che bevono. Per ogni foto piazza gli hashtag giusti. Dovrà solo badare a non far sembrare pubblicità le foto che posterà, secondo i termini specificati per l’uso di Instagram.
Non vedrà incassi immediati ma la presenza su Instagram gli garantirà curiosità da parte di potenziali clienti e fidelizzerà quelli già acquisiti rendendoli partecipi ai momenti della sua giornata lavorativa.

Personaggi pubblici e visibilità sui social
Attraverso i social personaggi pubblici interagiscono coi propri fan mantenendo alto il gradimento nei loro confronti ma ciò non funziona se posti e non commenti, se non rispondi perlomeno a qualcuno.
Vale anche per Instagram.
Il successo di una buona comunicazione su Instagram non dipende solo dalla visibilità che hai, ma anche nel far circolare immagini personali e commentando chi ti segue.
E questa cosa, decine, centinaia di aspiranti fotomodelle, soubrettine ed attori alle prime armi lo hanno compreso anche se l'esposizione fatta in un certo modo farebbe pensare all'utente di ritrovarsi in un profilo di un'escort o, peggio, di una baby squillo.

Lo strumento funziona se utilizzato adeguatamente e quindi le foto devono comunque essere realizzate con un minimo di senso estetico e con un minimo di pratica delle tante app che possono contribuire a rendere le immagini più suggestive.

Vuoi saperne di più?
Se ti interessa partecipare a un workshop su come realizzare foto per Instagram, manda una mail a info@photopolisnapoli.org con oggetto “Instagram” e specificando nome e recapito telefonico.