giovedì 20 novembre 2014

Hopeful Monster, mostri pieni di belle speranze


Hopeful Monster, mostri pieni di belle speranze. Sono quelle persone che hanno grandi intuizioni portando innovazioni in qualsiasi campo. Sono gli uomini e donne del cambiamento.
Nel 1988 la rivista King delle edizioni ERI-RAI dedicò un servizio agli Hopeful Monster citando alcuni personaggi importanti del secolo.

Copertina di un numero della rivista King edizioni Eri RAI
King, il mensile che aprì al mondo
King era una bellissima rivista con grafica innovativa e contenuti originali. L'acquistavo anche perchè mi accorsi che fotograficamente era l'unica di quel periodo che pubblicava immagini fotografiche che andavano oltre i tradizionali cliché. Fotografie che potevi trovare solo in riviste specializzate come ZOOM ma che, con King, erano diventate accessibili a un pubblico più vasto.
Il direttore Vittorio Corona era evidentemente anche lui uno che guardava avanti.

Le nuove tendenze fotografiche
Il giornale era un mensile e conservai per diversi anni un paio di annate intere anche perché ero un abbonato.
Fu con questo giornale che conobbi lo stile fotografico di Giovanni Cozzi, Herb Ritts, Bruce Weber. Fotografi che negli anni '80 definirono nuovi trend nella fotografia di moda. Quando ancora non dicevamo fashion.
Capii che il bianconero poteva finalmente avere la grana, che il mosso e lo sfocato erano anche gradevoli in certi contesti, i viraggi seppia o blu servivano per definire atmosfere; le donne erano ritratte a luce naturale nella loro massima spontaneità, come ragazze comuni, evidenziando maggiormente un'energia carica di erotismo e femminilità che non avevo trovato ad esempio nelle immagini di Helmut Newton.

Noi che non avevamo il web
Era la rivista del cambiamento. Unisex. Poteva interessare a chiunque avesse un minimo di curiosità per "il mondo fuori". Perchè non c'era internet e solo poche trasmissioni televisive, tipo quelle di Carlo Massarini, mostravano ciò che noi umani non possiamo immaginare...
Si navigava nella rivista in random, si sfogliava divorandola con gli occhi e poi si tornava ai servizi che più interessavano.
Il motore di ricerca era ovviamente l'indice.

Hopeful Monster
Ci fu un servizio in uno di quei numeri che catturò la mia attenzione. Era a cavallo tra la fantasia e il reale. Inverosimile. Riguardava gli Hopeful Monster. Persone piene di belle speranze. Personaggi che hanno cambiato il mondo. Lessi della teoria del genetista tedesco Richard Goldschmidt e degli effetti sull'evoluzione dell'uomo, secondo il giornalista che scrisse il pezzo.
L'articolo sosteneva che tra di noi ci sono individui "venuti da un altro pianeta" citando personaggi che con le loro intuizioni e con il loro rompere le regole hanno stravolto il modo di fare scienza, tecnologia, cultura. Personaggi che sono riusciti a far compiere un salto al settore di cui si occupavano.

Non ricordo di preciso quali erano i personaggi citati in quell'articolo ma, per intenderci, erano del calibro di Elvis Presley, David Bowie o Keith Emerson, se vogliamo passare per la musica; Galileo Galilei o Leonardo Da Vinci se attraversiamo il '500-'600; Antoni Gaudì se parliamo di architettura; gli impressionisti se pensiamo quello che hanno combinato per l'arte subito dopo la scoperta della fotografia ecc. ecc.

Non a caso la rivista King pubblicò un pezzo del genere. Essa stessa era avanti per grafica, fotografia e contenuti rispetto al panorama editoriale dell'epoca.
Fortunatamente oggi, anche se rimasti orfani del sogno made in 80s su carta patinata, abbiamo riviste sfogliabili online come Wired e Treehugger che, almeno per quanto mi riguarda, soddisfano quel bisogno di conoscenza oltre.
Perchè gli Hopeful Monster ci saranno sempre.

© Marco Maraviglia - tutti i diritti riservati

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