Un post su Facebook di Bruno Fermariello, artista partenopeo, ha sollevato alcuni dubbi sul restauro del Chiostro di Santa Chiara eseguito durante gli anni '90.
Dopo un sopralluogo della storica dell'arte Sarah Galmuzzi eccone una sintesi qui.
In passato Photo Polis ha già parlato dell'importanza di figure professionali per il miglioramento delle città e come ad esempio scenografi, direttori della fotografia o anche fotografi potrebbero dare un loro aiuto affinché fotograficamente il lato urbanistico e monumentale possa esaltarne maggiormente le bellezze.
Luce al Chiostro di Santa ChiaraSu tutto il perimetro maiolicato adiacente al porticato vi è un’illuminazione occultata sotto un profilato di metallo che, seppur ben mimetizzato con il piperno che sovrasta le maioliche, presenta alcune criticità:
Fibra ottica o led?
Tabella tecnica dell'illuminazione |
Mi chiedo se non fosse stato più sensato avere una fibra ottica più debole di intensità evitando la forellatura della canalina o utilizzare direttamente un’illuminazione a led.
Intensità della luce
Intensità di luci e temperatura cromatica: NO!! |
Temperatura cromatica
La temperatura cromatica della fibra ottica disposta sul perimetro maiolicato è diversa da quella dei faretti che illuminano il resto del chiostro.
C’è un’incoerenza sgradevole tra la luce fredda della fibra ottica rispetto ai faretti che sono invece a luce calda.
Luce a scalare
La luce installata, partendo dall’alto, “brucia” la parte superiore del maiolicato dissolvendosi verso il basso.
La luce degrada dall'alto verso il basso |
Essendo tale luce disposta in maniera radente, non esalta i colori e i disegni del maiolicato, ma evidenzia, accentuandone le ombre, il rilievo dei punti scorticati e delle fughe delle piastrelle.
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