Se sei fotografo osserva le due immagini ed individua le differenze antropologiche.
Attraverso un quadro o una foto si possono rilevare dettagli
di stile di vita del periodo in cui essi sono stati realizzati. Si tratta di
filologia visiva, indagine comparativa, perizia temporale o chiamatela come
volete.
Ben Wiseman attraverso la sua illustrazione ha concretizzato
un processo inverso aggiornando lo stile di vita che si evince dal famoso
“Domenica” di Seurat inserendo in una sua opera, dettagli che all’epoca del
pittore impressionista, padre del puntinismo, non potevano affatto esserci per
questioni temporali.
Provate un attimo voi a cercare le differenze tra la prima e
la seconda immagine: vi sono almeno sei elementi che sono in conflitto tra le
due epoche.
"Domenica" di Ben Wiseman |
Individuati?
Se non li avete trovati non preoccupatevi, non è importante
perché probabilmente non siete fotografi, non antropologi o comunque lo spirito
di osservazione non vi occorre per il tipo di attività che svolgete. Ma so che
siete curiosi se avete letto fin qui ed è già ottima cosa.
Constatiamo insieme…
Cane al guinzaglio
Nel dipinto di Seurat i cani non sono al guinzaglio.
All’epoca non c’era l’obbligo del suo utilizzo.
A Sunday Afternoon on the Island of La Grande Jatte (Seurat) |
Solitudine del XIX
secolo
Il signore in basso a sinistra nell’illustrazione di
Wiseman, quello un po’ calvo, non ha la compagnia di una donna come invece ce
l’ha il tipo nello stesso punto nel quadro di Seurat.
Il trombettista a riva suona per delle dolci fanciulle sul
prato, ma ciò accade nel quadro di Seurat perché nella veste moderna suona
senza che nessuno lo segua.
Ragazza in bikini
Oggi i ragazzi non si fanno problemi ad esporsi d’estate
anche in mutande nei parchi pubblici. Ai tempi di Seurat ciò era improponibile
in un parco pubblico frequentato anche dalla buona borghesia.
Minigonna
Nata negli anni ’60 e non certo nella metà dell’800.
Pinocchietto
Anche il pinocchietto è moda molto più recente.
Lo specchio d’acqua
C’è una guardia costiera nell’illustrazione moderna, istituzione
contemporanea, e la canoa è sport per pochi sportivi (nel quadro di Seurat).
Indagine a cura di Marco Maraviglia |
Donne sole
La domenica la donna esce sola col passeggino e i figli. Il
marito resta a casa a cucinare o va dall’amante o è fuori per lavoro o allo
stadio. Accade oggi.
Occhiali da sole
È un accessorio il cui utilizzo di massa è successivo al
‘900 e quante mamme fanno contenti i propri figli acquistandogliene un paio.
La mela subliminale
A terra, nell’illustrazione di Wiseman sembra che sia un
pomodoro ma c’è chi dice che sia una mela mangiata, messaggio subliminale della
Apple e ciò sarebbe una considerazione avallata dal punto successivo.
iPod e smartphone
Forse le ragazzine sedute hanno entrambe un iPod, forse una
di loro sta usando un iPhone. Certo è che non comunicano tra loro e sono
distratte, non si godono il paesaggio intorno a loro. Tipico della civiltà
odierna dove anche durante una festa tra amici questa viene vissuta su WhatsApp.
Coppia gay
Mano nella mano, due ragazzi dichiaratamente gay. Se non
sbaglio solo con l’arte romana si sono tramandate scene esplicite di vita
omosessuale.
Venditore di hot dog
Non esistevano i wurstel, non esistevano gli ambulanti nei
parchi pubblici se non qualche venditore di palloncini. Wiseman ha anche
disegnato un hot dog a terra, in primo piano, mentre viene rosicchiato dal
cane.
Nel quadro di Seurat sembra invece che ci sia un teatrino di
burattini; innocente intrattenimento non consumistico.
Pallone
Nei parchi i bambini correvano, giocavano a nascondino… oggi
c’è l’immancabile pallone.
Tatoo
I tatuaggi erano roba per galeotti, marinai, pirati. Oggi il
tatuaggio è diventato accessorio di “bellezza” permanente anche per le donne.
Ciclista
Anche se ci fosse stato un ciclista nel quadro di Seurat,
non avrebbe indossato il casco perché solo nel 1903 si iniziò a considerarne
l’uso in seguito ad un incidente ciclistico a Boston.
Si ringraziano per il contributo: Vincenzo Crocenti (architetto
e 3D designer) per “la minigonna”, Maria Pia Tella (docente di Storia della Moda e del Costume, Fashion Design) per
“la mela subliminale”.
Nessun commento:
Posta un commento