venerdì 20 agosto 2010

COME TROVARE E SCEGLIERE UN FOTOGRAFO PER EDITORIA O PUBBLICITA'

Editori e art director di agenzie pubblicitarie, grafica, comunicazione, specie se agli inizi si trovano di fronte a dei dubbi quando devono convocare un fotografo per coinvolgerlo in un lavoro.


Oggi esistono parecchi fotografi bravi grazie alle innovazioni tecnologiche del digitale, ma non tutti sono all’altezza di saper gestire un lavoro di una certa importanza per mancanza di esperienza. Specie le nuove leve.

D’altro canto esistono fotografi con molta esperienza di lavoro ma che non hanno la creatività, la freschezza, l’abilità nella post-produzione in Photoshop, la velocità che hanno invece i fotografi emergenti.

Per un fotografo l’ideale sarebbe quella di lavorare in coppia con un suo collega "complementare": esperienza più innovazione sono la carta vincente per uno studio fotografico!
Ma resta il problema per l’editore o per il picture-editor o per l’art director che non sa a volte dove mettere mano per individuare un fotografo adatto al lavoro da realizzare.

Data la crisi economica che ha colpito anche l’editoria e la pubblicità, è purtroppo un trend affidare al fotografo più economico o all’amico che se la cava la realizzazione di un servizio o di una sola immagine fotografica. È un meccanismo perverso, questo, che non fa altro che far rischiare di crollare la qualità del prodotto editoriale finale che porta meno beneficio all’economia del settore: chi compra giornali con brutte foto? Chi acquista un prodotto la cui immagine del manifesto è slavata, pixelata, con una bruttissima luce?
Non consideriamo poi quei giornali che riescono a comporre un servizio rubacchiando qui e lì le foto dal web senza che gli autori se ne accorgeranno mai e, se pur fosse, il gioco ne vale comunque la candela.
Non consideriamo nemmeno quei grafici che tagliano, trasformano le foto trovate su internet o le vettorializzano per realizzare dalle brochures agli annunci-stampa.

Chi dispone di bassi budget non deve badare soltanto al prezzo, ma avvalersi della possibilità di considerare altri parametri per la scelta di un fotografo. Ammesso che sia motivato a fare un buon lavoro. Ammesso che ci tenga a sopravvivere in un mercato di recessione economica.


Di seguito provo a dare dei consigli per come scegliere un fotografo e come gestirlo:

  • Per il curriculum vitae va bene darci una lettura veloce: spesso sono auto-sovra/sotto-valutati rispetto al candidato.
  • Non è importante sapere che clienti ha avuto, ma quanto e cosa può dare a voi.
  • Considerare se il fotografo sia iscritto ad un’associazione di fotografia. In genere per far parte di un’associazione, bisogna avere dei requisiti specifici tra cui comprovare la propria professionalità, rispettare un codice deontologico ecc.
  • Chiedere al fotografo una copia del suo codice deontologico.
  • Chiedergli un suo tariffario indicativo (tenendo presente che i prezzi proposti sono appunto indicativi).
  • Visionare il suo portfolio per valutarne i risultati già raggiunti ed intuirne capacità potenziali.
  • Cercate di visionare una galleria di un servizio le cui immagini non sono selezionate per capire la media delle foto buone tra quelle scattate. Una volta si poteva vedere la bravura del fotografo visionando i provini a contatto sui quali non si poteva barare: tutti i fotogrammi erano in sequenza numerata della pellicola; oggi basta rinominare il codice dello scatto digitale per far credere che non ci sono scarti.
  • Chiedere di essere tenuti aggiornati sulle evoluzioni della ricerca del fotografo, magari via e-mail.
  • Non soffermare eccessivamente l’attenzione sui lavori già realizzati presenti nel portfolio, ma capirne le potenzialità in base a ricerche personali: un buon art director saprà poi dare le indicazioni mirate per ottenere dal fotografo quanto desidera.
  • Inserire i suoi dati in un data-base, con quelli dei suoi concorrenti, con tutto il materiale disponibile, tariffario, link al sito web ecc.
  • Classificarlo nel data-base di cui sopra con punti di forza rilevati e specializzazione (ritratto, paesaggio, creatività, esperto di Photoshop…).
  • La classificazione di cui sopra vi eviterà di far fare un lavoro di still-life a uno che invece è esperto di ritratti: un fotografo è conoscitore del mondo col quale è più a contatto nella vita, ma se vi serve un ritratto fatto come uno still-life, sperimentate (e rischiate) pure.
  • Non fate questioni sul preventivo che vi presenta: fate direttamente una controfferta proponendogli magari una successiva lettera di incarico per un altro lavoro, ma subito.
  • Cercate comunque di sapere le motivazioni di un preventivo che può sembrarvi esagerato.
  • Non consideratelo come un vostro dipendente o un operaio, ma come un amico col quale condividere un progetto di lavoro: il risultato finale sarà senz’altro migliore.
  • Non commissionategli immagini che servono ieri. Ordinategli dei tempi di consegna precisi, una deadline che vi possa dare comunque il tempo di poter far rifare il lavoro se il risultato raggiunto non è quello sperato.
  • Approfittate della sua vena creativa o perlomeno, tentate di scoprirla voi, inviandogli bozze, testi, layouts del lavoro da realizzare.
  • Conservate le ricevute di consegna che controfirmate, relative al materiale fotografico che vi consegna e leggete per bene tutte le clausole in calce (diritti d’autore, destinazione del lavoro, n° di pezzi di stampa…).
  • Legiferatevi su quelle che sono le principali norme e leggi sul diritto d’autore e diritto al ritratto per evitare questioni.
  • Scripta manent: ogni incarico di lavoro è bene che sia sottoscritto dalle parti. Vi evita non pochi casini poi.
  • Non utilizzate le immagini oltre le modalità pattuite, risparmierete tempo e denaro speso in avvocati e risarcimento al fotografo.

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