Metabolismo Napoletano. L’arte antica e contemporanea si interconnettono trasversalmente. A Palazzo Zevallos Stigliano.
Un Paradiso abitato da demoni
Napoli. Lì dove tutto può essere il contrario di tutto, luoghi e azioni si sovrappongono, si decostruiscono, le piazze si trasformano per rinascere sotto nuove forme.
La sirena Partenope era un uccello che divenne pesce. L’illuminazione di via Eldorado a Borgo Marinari da gas diventò a led. Palazzo Fuga cambia destinazioni d’uso nel corso degli anni…
In fondo parliamo un po’ di quel che fu definito da qualcuno un Paradiso abitato da demoni.
Parliamo di quella città di cui Goethe notò quanto fosse pulita rispetto ad altri luoghi visitati perché tutti i residui dei mercati erano raccolti per farne compost nelle campagne circostanti.
Una città a strati. Medioevo, civiltà greca, nuclei romani, spagnoli… L’archeologia ritrovata resta e il contemporaneo è liquido. Mobile. Tutto compostabile, tutto rigenerabile, tutto metabolizzabile. È il Metabolismo Napoletano.
Elementi urbani si interconnettono con quelli delle varie civiltà approdate nella città. Tufo, piperno, cemento armato, arte antica e moderna si implementano. Simbiosi ed osmosi del territorio. È una città che vive, che respira, si ricicla. Nulla è mai come prima. Tutto convive tra affinità e associazioni culturali. Crescendo, rinnovandosi, a volte cascando nell’obbrobrio e nello scempio, altre volte manifestandosi nella grande bellezza.
Il metabolismo dei Pedicini
È un processo metabolico inevitabile per una città creativa a prescindere. Catabolismo e anabolismo.Metabolismo Napoletano di Luciano e Marco Pedicini.
una ricerca di associazioni mnemoniche tra territorio, arte e architetture di Napoli durata oltre un anno e presentata nel 2017 all'Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles.
Per oltre un anno padre e figlio, con il contributo di Maria Antonella Fusco, hanno individuato quelle che potevano avere affinità tra l’arte antica e quella contemporanea creando dittici e polittici, talvolta con coincidenze che ne riprendono analoghe composizioni geometriche. Ispirazioni a volte tratte dalla consultazione del loro archivio fotografico che conta oltre 60.000 immagini dell’arte di Napoli.Relazioni che valorizzano l’identità, della cultura e dell’arte del territorio.
E così uno scorcio dell’atelier di Giuseppe Pirozzi è associato a quello del deposito del MANN, cosarella di Vincenzo Gemito si ricollega alla ragazzina rom dipinta da Jorit sulla facciata di un palazzo a Ponticelli. L’urlo dell’internato dipinto dallo street-artist Blu sui muri dell’ex OPG è al centro di un trittico che comprende le anime disperate dei dannati trasportati da Caronte di Pedro de Rubiales.
E gli accostamenti continuano, con opere contemporanee di Augusto Perez, Jannis Kounellis, Francisco Bosoletti e altre ancora, con archeologia, dipinti e architettura del passato ritratti nei luoghi storici della città: Castel Capuano, Castel dell’Ovo, la necropoli ellenistica della Sanità gestita dall’Associazione Celanapoli, la Piscina Mirabilis…
Specifiche tecniche delle opere
Sono opere che rafforzano la memoria culturale di Napoli attraverso un immaginario (de)costruito che aiuta alla conoscenza trasversale dei periodi storico-artistici vissuti dalla città tra la superficie e l’underground archeologico e quello delle stazioni d’arte della metropolitana.Quindici opere in esposizione: 11 dittici, 3 trittici e un polittico.
Pannellate e senza vetro, per farne apprezzare la plasticità dei materiali fotografati, e stampate con il loro plotter su carta Hahnemühle Photo Rag Baryta.
Le immagini sono scattate con Hasselblad H6D-100c e con obiettivo decentrabile sono per lo più realizzate con lunghi tempi di esposizione, anche per ottenere qualche effetto panning, con l’utilizzo di flash o torce a luce continua per sfruttare talvolta la tecnica del Light painting e dell’esposizione multipla.
Il catalogo della mostra è edito da Arte’m e contiene un saggio introduttivo di Maria Antonella Fusco, Direttrice dell’Istituto Nazionale per la Grafica.
APERTURA AL PUBBLICO: 9 giugno 2018 – 30 settembre 2018
Metabolismo Napoletano di Luciano e Marco Pedicini
Gallerie d’Italia – Palazzo Zevallos Stigliano – Via Toledo, 185 Napoli
dal martedì al venerdì dalle ore 10.00 alle ore 18.00 (ultimo ingresso ore 17.30); sabato e domenica dalle ore 10.00 alle ore 20.00 (ultimo ingresso ore 19.30), chiuso lunedì
Aperture straordinarie: 15 agosto con ingresso gratuito
Informazioni: numero verde 800.454229; info@palazzozevallos.com; www.gallerieditalia.comBiglietto: intero 5 euro, ridotto 3 euro.
BIO:
Luciano Pedicini
Marco Pedicini
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